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l’isola pedonale di via lepanto, p.zza catalani, l.go san giacomo

Proseguendo verso la fine di via Battisti, prima di arrivare in via Garibaldi, è quasi impossibile non notare, sulla destra, la facciata della monumentale chiesa normanna dedicata alla SS Annunziata dei Catalani; questo edificio sacro fu costruito intorno al 1150, sulle rovine del tempio di Nettuno, il cui nome fa riferimento alla comunità catalana venuta al seguito di Pietro III d’Aragona, che la possedette nel ‘500. Pur avendo subito nel corso dei secoli numerose modifiche, in particolare alla fine del XIII secolo un accorciamento testimoniato dalle monofore tronche nelle pareti laterali, la chiesa rappresenta uno dei monumenti maggiormente significativi dell’architettura dell’epoca, per la compresenza di elementi stilistici normanni, bizantini, arabi e del tardo romanico pisano e lombardo.
All’esterno, particolare attenzione merita la facciata posteriore con il suo elegante loggiato cieco, che circonda le absidi e l’alto tamburo della cupola, e dagli effetti cromatici degli elementi decorativi di impronta islamica.
L’interno è a pianta basilicale con tre navate, tre absidi e cupola inserita sul transetto. 

i palazzi di Coppedè

Vicino alla facciata posteriore della chiesa, all’imbocco di via Cardines, vi è uno dei tanti edifici in stile eclettico, realizzato dall’architetto Gino Coppedè e riconoscibile dall’inconfondibile aquila inserita nelle inferriate dei balconi.

Di fianco alla chiesa dei Catalani, è ubicato il Palazzo Magaudda, anch’esso opera del Coppedè; notevoli i fregi e le decorazioni, peccato per i balconi in pessimo stato di conservazione e per questo avvolti in teli per evitare la caduta di calcinacci (questa è una pecca che purtroppo si può osservare in diversi edifici storici del centro).

attraverso la via S.Giacomo si può tornare in p.zza Duomo, dove, alla sinistra dell’edificio sacro si possono osservare altri due palazzi progettati dal Coppedè.

la piazza catalani

Proprio di fronte alla chiesa normanna, attraversando via Battisti si giunge nella piazza Catalani, lastricata in pietra lavica come tutta la zona circostante; al centro di questo slargo è collocato il monumento a don Giovanni d’Austria (1573), opera dello scultore e architetto carrarese Andrea Calamech. Commissionata dal Senato di Messina,in occasione della vittoria di Lepanto contro i turchi del 1571, la statua bronzea presenta finissime decorazioni e raffigura don Giovanni d’Austria, comandante della flotta cristiana (fra l’altro partita dal porto di Messina, lo sapevate? ^^), che calpesta la testa del turco Alì Bassà, in segno di vittoria. Sull’alto basamento marmoreo, decorato con un fregio ad armature e scudi, si trovano quattro pannelli bronzei, che rappresentano i momenti salienti della battaglia e i versi latini di Francesco Maurolico, illustre scienziato, matematico e astronomo messinese.

A breve distanza, nella via S.Giacomo, si erge il Palazzo Calapaj – d’Alcontres, edificio settecentesco (seconda metà del XVIII secolo) e unico caso di palazzo signorile dell’epoca rimasto integro dopo il devastante sisma del 1908.

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