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le fontane artistiche di messina

La città di Messina possiede una bella serie di fontane artistiche, realizzate in varie epoche, a partire dal XVI° secolo. Di seguito vengono riportate le più imponenti:

La fontana di orione

la più bella fontana del Cinquecento europeo

Bernard berenson (storico dell’arte)

In pieno centro storico, nella piazza del Duomo, sorge la Fontana di Orione, che lo storico d’arte Berenson arrivò a definire “la più bella fontana del Cinquecento europeo”; il complesso artistico, di forma piramidale, è una delle due fontane commissionate dal Senato messinese allo scultore toscano Giovan Angelo Montorsoli. Dedicata al mitico fondatore della città, l’opera fu ultimata nel 1553, contemporaneamente ai lavori di costruzione dell’acquedotto cittadino. Il Montorsoli, coadiuvato nella scelta del soggetto dallo scienziato messinese Francesco Maurolico, autore anche delle epigrafi latine, concepì una struttura articolata con una base poligonale di dodici lati sul cui bordo poggiano, sdraiate su un fianco, le statue raffiguranti i fiumi Camaro – le cui acque vennero convogliate per alimentare l’acquedotto – Nilo, Tevere, Ebro che versano l’acqua che fouriesce da quattro anfore nelle sottostanti vasche. Al centro di questa base, quattro tritoni cariatidi fanno da sostegno alla prima vasca circolare; quattro naiadi sorreggono la seconda vasca su cui poggiano quattro putti a cavallo di delfini. Al culmine della struttura si erge Orione, in trionfale esultanza, che sorregge uno scudo con lo stemma della città; ai suoi piedi, il fedele cane Sirio. Mascheroni, figure allegoriche e bassorilievi completano la ricca ornamentazione delle vasche.

La fontana di p.zza della repubblica

Proprio al centro di Piazza della Repubblica, che ospita la stazione Centrale di Messina, zampilla una grande fontana con vasca circolare in marmo, risalente al 1902.

La fontana senatoria

Davanti alla facciata laterale del Municipio di Messina, in via Consolato del Mare, è collocata una grande vasca circolare in marmo denominata Fontana Senatoria. dal centro della vasca emerge un basamento che sostiene una tazza decorata da baccelletti; su sette targhe sono incisi i nomi di alcuni senatori messinesi e l’anno di realizzazione: il 1615.

La fontana di nettuno

In piazza Unità d’Italia, proprio di fronte al Palazzo della Prefettura, si colloca la Fontana di Nettuno. Dopo il successo riportato dalla Fontana di Orione, il Senato messinese decise di commissionarne un’altra allo stesso Montorsoli, quasta volta dedicata al dio del mare. Lo scultore toscano rappresentò con la sua opera un’allegoria delle acque dell Stretto, dominate da Nettuno che incatena Scilla e Cariddi, rendendoli inoffensivi. La fontana, ultimata nel 1557, venne collocata nella zona del porto antistante le mura cittadine, dalla quale nel 1934, fu spostata nel sito odierno con il Nettuno rivolto verso il mare. Il bacino è a pianta ottagonale, ornato agli angoli da pannelli con tridenti, conchiglie e delfini. In corrispondenza dei lati corti si trovano delle vasche di forma ovale che ricevono e versano l’acqua attraverso teste di leoni e divinità marine. Sul bordo della vasca sono incisi i nomi dello scultore, del Vicerè Giovanni Cerda, dei Senatori e dei “provisori dell acque”. La statua di Nettuno col tridente in mano e posta su un alto piedistallo, che si alza dal centro della vasca, con cavalli marini, stemmi e mascheroni in rilievo. Ai due lati sono poste figure mitologiche di Scilla e Cariddi che esprimono una potenza espressiva tipicamente manieristica. Le statue di Nettuno e Scilla sono copie degli originali, danneggiate dai bombardamenti borbonici del 1848 e oggi custodite presso il Museo Regionale di Messina.

La fontana falconieri

La Fontana Falconieri si erge in piazza Basicò, nelle vicinanze del Monte di Pietà; il nome lo si deve all’architetto che nel 1842 la progettò su incarico del Senato di Messina, in occasione del diciottesimo centenario dell’arrivo in città della Lettera inviata dalla Madonna)
La fontana è costituita da una grande vasca ottagonale, che richiama la forma della piazza Ottagona – oggi Juvarra – ove era collocata in origine, attorno alla quale figurano altre quattro piccole vasche. Dalla vasca centrale si dipartono quattro basi squadrate su cui poggiano mostri marini dai corpi simili a pesci e teste rispettivamente di leone, di uomo, di uccello rapace e di delfino; fusi in ferro a Palermo, furono inseriti nella fontana nel 1846, quattro anni dopo la sua inaugurazione. Al centro della vasca, su di un basamento decorato a festoni, si eleva una stele quadrangolare, ornata da bassorilievi raffiguranti animali, che sorregge due vaschette ovali di diverse dimensioni. In mezzo alla vaschetta superiore, la più piccola delle due, fiorisce un ornamento composto di conchiglie e foglie. Tutto l’insieme richiama motivi decorativi del neo-rinascimento toscano.

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